QUESTIONARIO AIDM REGGIO EMILIA
Finalmente riusciamo a pubblicare sul sito l'indagine promossa dalla nostra associazione Donne Medico e nata dalla sensibilità e preoccupazione che ci accomuna, come gruppo, rispetto al tema del legame esistente tra vita professionale e vita personale. Tre, in particolare, gli aspetti della vita delle donne mediche esplorati:
- l'influenza del lavoro sulla vita e realizzazione familiare e sull'eventuale maternità;
- l'influenza che l'avere una famiglia può agire sul lavoro e sulla possibilità, in particolare, di realizzazione professionale e carrieristica;
- l'esistenza di potenziali e/o reali difficoltà che una donna può incontrare nell'inserimento nel mondo del lavoro (differenza di genere, discriminazioni, mobbing, aggressioni).
L'indagine, che si è svolta tra il dicembre 2016 ed il febbraio 2017, attraverso la somministrazione di un questionario on line ed anonimo, è stata rivolta a tutte le donne medico iscritte all'ODMCEO di RE ed ha visto un'adesione del 39.3% (424 donne medico iscritte all'ODMCEO di RE su 1079), da considerarsi come una percentuale di risposta alta e quindi affidabile nei risultati ottenuti, cioè in grado di rispecchiare il parere della popolazione globale di donne medico iscritte all'ODMCEO di Reggio Emilia.
Gli esiti del questionario hanno permesso di trarre alcune importanti conclusioni che ci stiamo già adoperando ad utilizzare al fine di favorire interventi di cambiamento e miglioramento di aspetti critici inerenti la situazione della donna nella professione medica. Si riportano in sintesi i punti salienti delle conclusioni dello studio, che potrete leggere per esteso nel file allegato:
- evidenza di un andamento decrescente del numero di professioniste occupate nel settore pubblico ed alta percentuale di donne libero professioniste;
- superamento da parte di tipologie contrattuali più precarie (contratto a tempo determinato, contratti atipici)
I dati sembrano, pertanto, dare una fotografia della situazione lavorativa femminile nella professione medica, tutt'altro che favorente (specie per la mancanza di idonei assetti organizzativo e di possibilità di realizzare i propri diritti) un miglioramento della vita lavorativa ed una sua buona conciliazione con la vita personale, pesando fortemente le scelte attuate in ambito professionale sull'eventuale desiderio di costruirsi una famiglia viceversa e, quindi, sulla possibilità di raggiungere una stabilità personale e lavorativa.